Gabriele Mattera

Gabriele Mattera vive tutta la sua esistenza sul Castello Aragonese d'Ischia dedicandosi a questo luogo dell'anima come uomo e come artista.

L'infanzia e il Castello

Ultimo di 4 figli, nasce da Nicola Ernesto e da Anna il 18 agosto 1929 a pochi anni di distanza dall'acquisto del Castello Aragonese d'Ischia da parte del padre.

L'infanzia di Gabriele e dei suoi fratelli si gioca tra le luci e le ombre di questo Castello/rudere ponendo le basi di una Vita unica e appassionata; i ricordi e le impressioni ritornano nelle parole di Gabriele:

"...ho trascorso la mia infanzia giocando e fantasticando tra le rovine del vecchio castello; chiese dirute gotiche e barocche, edifici imponenti e vuoti, senza finestre, un tempo dimore di sovrani e poeti, guerrieri e vescovi, cripte buie piene di ombre, suggestive e misteriose. I grandi spazi chiusi da mura di cinta altissime, la patina secolare sugli intonaci, le occhiaie vuote e nere delle finestre senza infissi e un'atmosfera inquietante, hanno generato in me il senso per l'irreale e per il fantastico. I visitatori che frequentavano il Castello allora erano pochi, per lo più scrittori, poeti e pittori. Il contatto con loro e con la loro opera mi ha spinto verso la pittura".

La giovinezza e l'incontro con la pittura

Anni '50:
I paesaggi e i pescatori
I primi passi lo portano a ricavarsi uno studio/abitazione tra i ruderi e le macerie dei crolli: all'età di 21 anni comincia a dipingere con continuità e, dopo un breve periodo dedicato allo studio del paesaggio, si dà completamente alla figura; i pescatori sono i suoi modelli preferiti, li ritrae per oltre quindici anni in tutti i momenti della loro vita.

Agli inizi degli anni '50 l'Avv. Nicola Mattera e sua moglie Anna si trasferiscono in una più comoda abitazione alla Spiaggia dei Pescatori, proprio di fronte al Castello: i disagi della vita castellana non sono più compatibili con l'avanzare dell'età. Proprio in quel periodo Gabriele e i suoi fratelli organizzano le prime forme di visita del Castello che diventano occasione di incontro con i turisti mitteleuropei e, in particolar modo, tedeschi che giungono alla scoperta dell'Isola d'Ischia sulle orme del Grand Tour. Ischia e soprattutto Forio diventano luogo d'incontro di artisti e letterati (Levy, Gilles, Bargheer, Auden, Kallmann, Capote, Cremonini, Walton, e altri) che trovano sull'Isola più duratura dimora; la possibilità di queste frequentazioni introduce Gabriele nel mondo dell'Arte e favorisce lo sviluppo della sua già innata curiosità intellettuale. Partecipa a rassegne regionali e nazionali; organizza le prime mostre personali a Napoli incontrando subito il consenso della critica locale. Predilige la pittura ad olio ma si dedica anche al disegno, all'incisione su linoleum e alla ceramica.

La maturità e l'incontro con Karin

Anni '70:
Le bagnanti
Nel 1968 Gabriele sposa Karin, una ragazza tedesca di Hannover, anch'ella proveniente dal mondo dell'arte e giunta ad Ischia all'inizio degli anni '60; sarà una compagna sempre presente e fondamentale per il suo contributo intellettuale e culturale alla vita artistica di Gabriele e al restauro e alla valorizzazione del Castello; dall'incontro di questi due mondi maturano le scelte più felici e lungimiranti. Nascono Nicola e poi Anna Cristina. Karin introduce Gabriele nei paesi di cultura germanica favorendo la realizzazione di mostre delle sue opere e la conoscenza di curatori, critici e collezionisti; la familiarità con le culture nordiche rimane una cifra costante nella vita di Gabriele.

Negli anni '70 i Pescatori lasciano il posto alle Bagnanti: il nuovo ciclo, sviluppato su tele di grandi dimensioni, dura circa dieci anni: mostre personali vengono organizzate a Napoli, Vienna, Zurigo, Amsterdam e, naturalmente, ad Ischia.

Le Manifestazioni del Castello Aragonese

Anni '80:
Le tende
Negli anni '80 Gabriele promuove e realizza importanti restauri al Castello: la Chiesa dell'Immacolata, il Carcere borbonico e la Chiesa di San Pietro a Pantaniello ritrovano le loro forme. In particolare la Chiesa dell'Immacolata diventa sede principale delle Manifestazioni del Castello Aragonese, ideate e dirette da Gabriele e volte a portare l'arte contemporanea ad Ischia. Determinante, all'inizio di questo nuovo viaggio, è la collaborazione di amici e intellettuali come Ercole Camurani, editore bolognese, che porterà negli anni successivi conoscenze e contributi significativi. La mostra di apertura dedicata alle opere di Giuseppe Santomaso è la degna premessa di un'attività espositiva qualificata e continuata negli anni che vede susseguirsi artisti come Leonardo Cremonini, Salvador Dalì, Renato Guttuso, Giorgio De Chirico, Pablo Picasso, Enrico Baj, Mario Schifano, George Grosz, Giacomo Manzù, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis, Eduard Bargheer, Alberto Burri e moltissimi altri che trovano negli spazi del Castello una preziosa occasione per le loro opere.

Negli stessi anni Gabriele inizia il ciclo delle Tende che lo porta ad esporre nel 1990 al Kunstmuseum di Berna, nel 1992 al Palazzo Reale di Napoli e nel 1993 presso i Civici Musei di Reggio Emilia.

Continuano i restauri del Castello

Anni '90:
Uomini nella natura
La sua vita da pittore si intreccia sempre più fittamente con la sua vita da Uomo e Mecenate del Castello: il maggior numero di visitatori gli consente di avere a disposizione maggiori risorse per i restauri che si susseguono anno dopo anno e per gli eventi culturali; la sua sensibilità di artista lo guida in questo viaggio sul Castello tenendolo sempre fedele alla filosofia della "mano leggera". Il rispetto per le atmosfere del passato, per le patine secolari e per l'aspetto "non finito" dei ruderi costituisce la linea che guida Gabriele per tutta la sua vita. Negli anni '90 gli interventi di restauro proseguono con maggiore continuità ridando vita alla Piazza d'Armi del Castello, alla Cattedrale dell'Assunta e alla sottostante Cripta con affreschi di rara bellezza, agli spazi del Convento di S. Maria della Consolazione con il suo cimitero delle monache, ai viali interni, alle terrazze panoramiche e alle facciate esterne.

Il 1993 segna l'avvio di un nuovo ciclo pittorico, Uomini nella natura, tele di grande formato in cui la presenza umana torna protagonista della composizione. Nel 1996 l'ex Chiesa di S. Francesco delle Monache a Napoli accoglie, con il patrocinio dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, una significativa selezione di queste opere.

Le iniziative culturali si intensificano

Anni '90:
Uomini in rosso
In questi anni i figli Nicola e Anna Cristina, pur ancora impegnati negli studi universitari, affiancano Gabriele e Karin nell'organizzazione delle mostre di Gabriele-pittore e nell'attività di Gabriele-curatore del Castello. Le iniziative culturali si moltiplicano e il Castello torna a ricoprire un ruolo centrale rispetto alla vita dell'Isola e dell'intera regione. La casa di Gabriele accoglie con spontaneità artisti e intellettuali con i quali nascono rapporti di intensa e duratura amicizia; la sua personalità si fonde con lo spirito del Luogo e diventa il ponte da attraversare per chi vuole conoscere il Castello più intimo.

Sul finire degli anni '90 gli Uomini nella natura diventano Uomini in rosso con i quali Gabriele raggiunge uno dei punti più alti della sua Pittura: otto quadri di questo ciclo insieme ad altre opere del decennio 1989-1999 inaugurano nel 1999 la Galleria di Eleonora Sachs, Elo Art, a Forio d'Ischia.

Anche la Chiesa dell'Immacolata accoglie di tanto in tanto le sue opere per quanto Gabriele sia sempre restìo ad esporre in "casa sua": in queste rare occasioni i quadri trovano la loro perfetta collocazione instaurando un dialogo con gli spazi che racconta con chiarezza il rapporto di una Vita.

Anni 2000: mostre antologiche e internazionali

Anni 2000:
Il blu della notte
Nell'autunno del 2003 Gabriele tiene una mostra antologica con oltre 50 opere nella Torre di Michelangelo di Ischia: dalle prime nature morte fino agli Uomini in Rosso si percorrono cinquant'anni di Pittura accompagnati da un saggio critico di Vitaliano Corbi, critico d'arte napoletano legato a Gabriele da anni di intensa frequentazione. In contemporanea la Galleria Ielasi gli dedica una mostra di opere di grandi dimensioni del ciclo delle Bagnanti: qui Massimo Ielasi, gallerista di raro gusto e amico di una vita, presenta i quadri in una dimensione intima e personale che da sempre caratterizza le sue mostre.

Nell'ottobre dello stesso anno l'Istituto di Cultura Francese a Napoli "Le Grenoble" gli dedica una mostra con oltre venti grandi tele del ciclo Uomini in Rosso curata dalla direttrice Danièle Rousselier.

Il 2003, anno costellato da mostre di grande respiro e successo, segna però anche una prima brusca battuta d'arresto della vita di Gabriele: un ictus lo colpisce costringendolo ad alcuni mesi di riposo e di riabilitazione. Il desiderio di tornare a dipingere lo traghetta rapidamente fuori dalla malattia stimolandolo a sperimentare nuovi percorsi e dando vita a quella parte della sua Opera che, nel Catalogo generale, prende il nome di Fase di Studio. La figura umana rimane al centro del suo interesse, questa volta intrecciandosi con coraggiosi accordi cromatici.

Tra la fine del 2004 e il 2005 Gabriele entra in una nuova fase, Il blu della notte, che lo porta, nel giro di pochi mesi, a dipingere 14 tele di assoluta intensità che tratteggiano con serena lucidità la fine di una Vita.

L'ultima mostra

Il 25 luglio 2005 Gabriele lascia definitivamente il suo Castello e la sua famiglia.

Nell'autunno dello stesso anno il Prof. Giuliano Menato presenta due mostre della sua opera pittorica e grafica alla Fondazione Palazzo Pretorio di Cittadella e al Centro culturale "Gaetano Marzotto" Villa Valle a Valdagno preparate con lo stesso Gabriele nei mesi precedenti la sua scomparsa.

Il successo di critica e di pubblico, nonché la calorosa partecipazione delle pubbliche istituzioni, a pochi mesi dalla scomparsa dell'autore, testimoniano in maniera forte "l'eletta qualità e la pienezza espressiva dell'opera pittorica" di questo artista del Novecento.

La nascita dell'associazione

Nel 2006 la moglie Karin con i figli Anna Cristina e Nicola, le loro famiglie e un nutrito gruppo di amici ed estimatori, fonda l'Associazione "Amici di Gabriele Mattera" che si prefigge di valorizzare l'opera di Gabriele come artista e di continuare la sua instancabile azione di restauro, conservazione e rivitalizzazione del Castello.

Oggi l'attività degli Amici di Gabriele Mattera è intensa e carica di entusiasmo e testimonia con sincerità la grandezza di un Artista e di un Uomo che ha contribuito in maniera decisiva a cambiare le sorti di un monumento unico per conformazione, collocazione e storia.

Tra le tante iniziative realizzate è bello ricordare un ciclo di tre mostre intitolato "L'Amicizia della Pittura" che ha di volta in volta affiancato l'opera di Gabriele a quella di tre artisti di grande valore e suoi amici di una vita: Leonardo Cremonini, Raffaele Iacono e Elio Waschimps. Tre artisti che hanno punteggiato le giornate di Gabriele, gli assolati pomeriggi sulla terrazza di casa, le serate dove gli incontri divenivano occasioni di interminabili chiacchierate attorno all'Arte e alla Vita.